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Cultura e Spettacoli

Agrigento in mostra con FestiValle: tutte le bellezze, fra jazz e live al tramonto

Dal 3 al 6 agosto con quattro giorni di concerti e spettacoli da non perdere ad Agrigento, Capitale della Cultura 2025

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Agrigento è pronta per mettere in mostra tutte le sue bellezze storiche e paesaggistiche: la città, che è stata eletta Capitale della Cultura italiana 2025, è pronta per FestiValle, un boutique festival dove le note della musica jazz incontrano la musica elettronica all’ombra delle colonne doriche della Valle dei Templi.

La settima edizione arriva dal 3 al 6 agosto con quattro giorni di concerti e spettacoli da non perdere, immersi nella magia millenaria della Valle dei Templi, il parco archeologico inserito nella lista Unesco dei Patrimoni Culturali dell’Umanità. Ogni concerto vive nell’incanto di luoghi senza tempo: i live al tramonto nel rigoglioso Giardino della Kolymbethra con vista sul Tempio dei Dioscuri, la prima serata sul main stage ai piedi del maestoso Tempio di Giunone, per finire il rituale di passaggio dell’alba al Tempio della Concordia, con uno speciale evento teatrale.

Si ballerà per tutta la notte tra sonorità jazz, contaminazioni contemporanee e una selezione di artisti internazionali di grande respiro come il principe indiscusso della tradizione afrobeat Seun Kuti insieme alla band del leggendario padre Fela Kuti Egypt 80, e ancora l’anima antica del nuovo soul jazz Lady Blackbird, ma anche C’mon Tigre la formazione italiana che mescola radici mediterranee e un caleidoscopio di suoni dal mondo.

Sarà poi la volta di un’autentica leggenda del jazz come Fred Wesley & the new JB’s, e ancora Shai Maestro, uno dei pianisti più promettenti e di talento della sua generazione, e poi il gruppo musicale inglese famoso per per la sintesi perfetta tra folk ed elettronica i Tunng. Attesissimo il concerto di Jeff Mills in versione “trio” con i Tomorrow Comes The Harvest, per la prima volta assoluta in Sicilia – e unica data in Italia, ma anche l’esibizione di Mulatu Astatke, un capitolo di storia della musica mondiale, e poi ancora il jazz Made in Sydney dei Brekky Boy, il progetto strumentale belga Kau e i talenti nostrani Whodamanny e Bruno Belissimo.

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