Nei periodi più bui, per il male che avanzava, e prima di venire arrestato, Matteo Messina Denaro aveva dato l’impressione di aver “progettato” anche la sua “uscita di scena”.
Alla sorella, che è stata arrestata da pochi giorni, il boss mafioso scriveva: “Io non morirò di tumore, appena non ce la faccio più mi ucciderò a casa e mi troverai tu. Ti dirò quando arriverà il momento”.
Consapevole della malattia, aveva pensato che sarebbe stata meglio una morte volontaria che la resa, dopo 30 anni di latitanza.
Avrebbe potuto usare “la pistola che teneva nel suo covo di Campobello di Mazara – come riporta oggi il quotidiano La Repubblica -. La sorella era indicata come l’esecutore testamentario e aveva dunque il compito di fare scompare le tracce dei tanti segreti ingombranti del boss”.
Le indagini del procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido continuano però a cercare altri punti d’appoggio e appartamenti di cui il boss aveva o aveva avuto la disponibilità.
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