L’omicidio di Piersanti Mattarella: ci sarebbero due nuovi indagati dopo 45 anni

L’inchiesta si riapre: due nuovi indagati potrebbero essere tra i killer del presidente siciliano

Piersanti Mattarella, dopo 44 anni dall’omicidio si cerca ancora la verità

Sono passati 45 anni, dall’omicidio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana. Il triste giorno fu quello del 6 gennaio del 1980 a Palermo, ma oggi sarebbero emersi nuovi sviluppi investigativi.

Così riporta il quotidiano la Repubblica, che scrive che ci sarebbero due nuovi indagati, anche se i nomi dei presunti esecutori materiali restano ancora sconosciuti.

Il delitto, che segnò drammaticamente la politica siciliana, pose fine all’era della “Regione dalle carte in regola”. Piersanti Mattarella, democristiano e allievo di Aldo Moro, venne soccorso per primo dal fratello Sergio, attuale presidente della Repubblica, in quella tragica mattina dell’Epifania.

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Mentre i mandanti, i capi della cupola di Cosa Nostra, sono stati condannati con sentenza definitiva, gli esponenti dell’eversione nera Valerio “Giusva” Fioravanti e Gilberto Cavallini, inizialmente accusati come esecutori, furono prosciolti.

Tuttavia, il giudice Giovanni Falcone aveva ipotizzato che l’assassinio fosse frutto di un intreccio complesso di interessi convergenti. Grazie a nuove rivelazioni e riscontri, la Procura di Palermo potrebbe adesso riaprire il caso, puntando a far luce sui misteri ancora irrisolti di uno dei più inquietanti omicidi della storia repubblicana.

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